ATROCE FAVOLA
Lo spettacolo dislocato
La 24esima edizione di Collinarea Festival del Suono (2022) ha visto, quale evento portante, la realizzazione dello spettacolo dislocato Atroce Favola tratto da Madama Butterlfy di Giacomo Puccini, realizzato grazie allo strumento Connessioni©.
L’opera, è presentata sotto forma di favola (atroce), il cui soggetto è legato al grande tema della diversità, a partire da quella culturale, motivo troppo spesso di veri e propri abusi di potere, dove quasi sempre le donne e i bambini rappresentano le prime vittime innocenti.
La Favola è raccontata da una nonna ai propri nipoti e i loro piccoli amici, qui rappresentati da un coro di 16 bambini. Sono proprio loro che, vivendo il loro immaginario contemporaneo, contaminano l’opera lirica con sonorità a loro più familiari, ovvero quelle rock, interpretate nello spettacolo attraverso le musiche dei CCCP, CSI e PGR; dando vita così ad un incontro/scontro tra i generi musicali, il canto, la drammaturgia, la scenografia.
Si tratta di un’opera di commistione tra le arti che – nel caso di Collinarea Festival del Suono 2022 – è stata dislocata in quattro location:
- La piazza Matteotti, ovvero il porto di Nagasaki, passaggio per l’America, rappresentazione della conemporaneità con la band rock, la narratrice e il coro dei bambini.
- Il Giardino del Comune, ovvero la casa giapponese, a simboleggiare la memoria del racconto con l’orchestra di 35 elementi e i cantanti della sezione lirica. Qui si consumano l’amore e l’attesa di Butterfly.
- Il Teatro Comunale, come centro di regia video/luci.
- Lo studio SAM, centro del missaggio e della registrazione del suono.
Le prime due location ospitano ciascuna il proprio pubblico e gli spettatori assistono all’opera completa da punti di vista diversi.
Lo spettacolo sfrutta la tecnologia della fibra ottica, traducendo l’esperienza in suono e immagini che si affiancano e accompagnano la componente viva della scena, interpretata da attori, cantanti e musicisti, in tutto 50 artisti coinvolti, oltre all’orchestra.
È dunque uno spettacolo live che si muove tra il reale e il virtuale, pilotato da due grandi regie professionali da dove sono guidate in remoto tutte le sezioni tecniche (video, luci e suono). Ogni location ha un sistema audio immersivo, proiezione di alta qualità in video mapping su apposita scenografia e sistema di ripresa audio/video. Fanno da sfondo le scenografie naturali del borgo. Ogni luogo è pensato inoltre per stimolare i vari sensi: oltre la vista e l’udito, anche il gusto e l’olfatto. Lo spettacolo ha infatti ospitato una sezione dedicata alla gastronomia, ricreando un’ambientazione congrua all’evento coinvolgendo le botteghe e ristoranti del borgo.
Per la prima volta nella storia dello spettacolo dal vivo, assistiamo ad una rappresentazione dislocata in un borgo medievale, appositamente cablato a servizio della messa in scena. Un unico grande spettacolo che vive tra due palcoscenici a cielo aperto. Inoltre, grazie a Connessioni©, abbiamo una tecnologia che permette di collegarsi alla regia centrale e ricevere immagini e suono immersivo broadcast pronto per l’emissione web, radio e tv.
Perché Madama Butterfly?
Il presupposto necessario è che si parla di arte e spettacolo, quindi di stile e di scelte artistiche.
Entrando nello specifico di questa scelta, pensiamo all’opera lirica quale genere di spettacolo che più si addice a una dimensione ampia e dislocata come quella che offre lo strumento Connessioni©. Lo è per le sue peculiarità artistiche e tecniche: un’orchestra, cantanti, cori; e lo è perché racchiude in sé una forte contaminazione tra il teatro – con la prosa e il teatrodanza – il canto e la musica.
Perché la contaminazione Rock?
Attraverso questo tipo di performance avviciniamo mondi paralleli distanti tra loro, quasi in conflitto, non solo a livello culturale, parlando di Oriente e Occidente (Giappone e America al tempo di Madama Butterfly), ma anche pensando all’antico e il moderno – la cui espressione è un borgo medievale digitalizzato – o al rigore della musica colta dell’opera e a trasgressione della musica di derivazione punk-rock, al “bel canto” e al “non canto”, alle generazioni a confronto; tutti elementi che, attraverso Connessioni©, cercano un’armonia comune.
Perché i CSI accostati a Puccini?
Con lo spettacolo vogliamo far emergere il tema forte dell’abuso. Nel panorama musicale italiano pensiamo che i CSI siano la band che più è riuscita a smarcarsi dal mondo commerciale e a portare una forte teatralità nel proprio pensiero artistico. I contenuti dei loro testi sono proprio quelli di cui sopra, sviscerati dalla voce, un po’ liturgia, un po’ prosa e un po’ canto, di Giovanni Lindo Ferretti.
In quello che oseremmo chiamare un esercizio di stile, abbiamo trovato nelle parole di Ferretti e nei suoni dei CSI i temi portanti dell’opera di Puccini, le dinamiche dell’attesa, del dolore, della solitudine e della morte e la voce contemporanea dei personaggi di Madama Butterfly.
Atroce Favola
da Madama Butterfly di Giacomo Puccini
scrittura e regia Loris Seghizzi
assistenza regia Adalgisa Vavassori e Eros Carpita
direttore del suono Marco Ribecai
riprese sonore Mirco Mencacci
creazione e direzione cori teatrali Manuela Lo Sicco
contributi video e scenografie Eros Carpita
regia video in diretta Sabino Civilleri
costumi realizzati Manifatture Digitali
Supervisione artistica John Pascoe
sezione lirica Orchestra del Teatro Goldoni di Livorno
direzione Orchestra Mario Menicagli
Sezione Rock
chitarre Giovanni Bracci
batteria Giacomo Macelloni
basso Alessandro Buonamini
tastiere Luca Ciarfella
voci Daniela Bulleri e Francesco Oliviero